MAS-500 1/35

Il modello è nato come statico e la sua conversione RC è un po’ complicata: va infatti trovato il giusto equilibrio fra peso, potenza dei motori e autonomia.

Ho optato quindi per due motori RE-280 e una batteria PoLy da 7.4 V-1000 mAh. Un circuito LiPo-saver ottico evita di danneggiare l’ accumulatore. Le eliche sono due Amati da 20 mm controrotanti, tornite per adattarsi ai caratteristici supporti, e il timone in lamierino da 0,5 mm è maggiorato nelle sue dimensioni del 30% circa. Un presa d’acqua dinamica premette il raffreddamento dei due motori che così rimangono sempre freddi; prima di installare il circuito di raffreddamento dopo pochi minuti al massimo dei giri si raggiungevano temperature prossime agli 80°C con un sensibile calo dell’ autonomia. Inoltre i 280 sono motori molto delicati che è facile bruciare: per colpa delle alghe ne ho bruciato un paio ma certamente frequenti scaldate non fanno bene soprattutto alla parte in plastica del motore.

Il regolatore è un piccolo, economico ma “spigoloso” Conrad 207369-62.

Per gli assali ho optato per un semplice tubo di ottone Øe3 e Øi2 con un tondino in ottone Ø2. Un collarino con un grano M3 fa da reggispinta; i giunti sono i cardani Graupner.

Lo scafo risulta effettivamente planante e manovriero; rimane però un po’ pesante e molto fragile per tutti i particolari riportati. Anche l’accesso è un po’ sacrificato: per accedere alla batterie è quasi sempre necessario svitare completamente il ponte dallo scafo.

Nel prossimo ciclo di lavori di manutenzione sostituirò tutti i componenti fragili originali in plastica con dei tondini d’ottone.

 

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