Carri RC 1/35.

Come abbiamo visto qui la scala 1/35 si sviluppa in maniera del tutto casuale grazie Tamiya ed è ad oggi lo standard di riferimento per il modellismo militare "terrestre".

Le dimensioni dei modelli in questa scala sono tali che ben si prestano alla motorizzazione e al radiocomando. La mia preferenza va verso i carri americani e troverete quindi essi in questa parte del sito. A onor del vero va detto che dal "vivo" sono piuttosto bruttini: nel museo di Sinsheim mi è capitato di poter fare un facie  confronto diretto fra i vari tanks USA e, ad esempio, il Panther o lo Jagdpanther; ebbene, non c'è assolutamente confronto.

Tra l'altro, ed è tutto dire, lo Sherman, il mio preferitissimo, è pure il più bello.

A me comunque piacciono e quindi eccoli tutti qui!

E’ il mio carro preferito. Mi piacerebbe averne uno vero, tutto mio, un po’ come fa Testamatta ne “i guerrieri” con un bel Tigre..

Come non può non piacere il carro armato dei “liberatori”? Non emoziona in “la vita è bella” quando appare per liberare i prigionieri del campo di concentramento? Non è il simbolo di un'epoca, dell' America, della sua ricchezza? 

Forse è bello perché è goffo, alto, impacciato, spigoloso: ma prendere o lasciare, lo Sherman è fatto così...continua...

 

Per comprendere come è nato il concetto di “cacciacarri” bisogna considerare lo sviluppo dei carri armati e delle loro dottrine d’impiego dalla fine prima guerra mondiale agli inizi della seconda.

Il carro armato nasce durante il primo conflitto mondiale come arma tattcica in grado di proteggere la fanteria negli assalti  e di aprire i varchi, proprio in senso fisico, nei reticolati e nelle difese nemiche.  È intuitivo che l’unica arma già al fronte inizialmente disponibile che potesse fermarlo era il cannone o l’obice.

Insieme al carro armato nasce quindi simultaneamente, almeno a livello di utilizzo pratico, il cannone anticarro...continua...

Il mio "spazzino" è un modello anni '70 della Tamiya (codice 127-850): come tutti i modelli di allora era predisposto per la motorizzazione, in questo caso un singolo motore mabuchi RE-260. Il modello in effetti risulta un po' datato nei dettagli e in alcune soluzion, ma a me interessa un mezzo corazzato ambientabile in Vietnam e che può sbarcare dal mio LCM(8) (qui).

Come tutti i carri predisposti alla motorizzazione ha il vantaggio di essere "apribile" facilmente. Inoltre le ruote motrici posteriori danno il non trascurabile vantaggio di avere molto spazio per il gruppo motore soprattutto per l'ingombro dell'ultimo stadio della riduzione...continua...