Carri RC
Come abbiamo visto qui la scala 1/35 si sviluppa in maniera del tutto casuale grazie Tamiya ed è ad oggi lo standard di riferimento per il modellismo militare "terrestre".
Le dimensioni dei modelli in questa scala sono tali che ben si prestano alla motorizzazione e al radiocomando. La mia preferenza va verso i carri americani e troverete quindi essi in questa parte del sito. A onor del vero va detto che dal "vivo" sono piuttosto bruttini: nel museo di Sinsheim mi è capitato di poter fare un facie confronto diretto fra i vari tanks USA e, ad esempio, il Panther o lo Jagdpanther; ebbene, non c'è assolutamente confronto.
Tra l'altro, ed è tutto dire, lo Sherman, il mio preferitissimo, è pure il più bello.
A me comunque piacciono e quindi eccoli tutti qui!
Anche i carri in questa scala sono strettamente legati al marchio Tamiya. Ricordo infatti lo Sherman filoguidato e RC dei primi anni '70: bellissimo e irraggiungibile, il vero sogno giovanile, a pari merito con la Jeep Cox. Lo ricevetti come regalo di Natale da mio padre: lo comprò da "Taccani" insieme a mio Fratello. Dopo vennero Leopard, Koenigtiger, Gepard, Tiger, Panther e Jagdpanther. Il Pershing lo acquistai direttamente dagli USA.
Negli ultimi anni anche Heng Long, Torro e Hooben: potevo non averli? Ecco quindi T34, KV1, Panzer III e IV, Stug III, un altro M4 e un altro M26.
Dal Giappone invece ho recuperato tre Bandai 1/15: Stug IV, Hummel e un altro Panzer IV.
Ultima è arrivata la Ford GPA anfibia della Torro!
A poco a poco ve li descriverò tutti, ma parto subito con il mezzo da sbarco che li trasporta...qui...
E’ il mio carro preferito. Mi piacerebbe averne uno vero, tutto mio, un po’ come fa Testamatta ne “i guerrieri” con un bel Tigre..
Come non può non piacere il carro armato dei “liberatori”? Non emoziona in “la vita è bella” quando appare per liberare i prigionieri del campo di concentramento? Non è il simbolo di un'epoca, dell' America, della sua ricchezza?
Forse è bello perché è goffo, alto, impacciato, spigoloso: ma prendere o lasciare, lo Sherman è fatto così...continua...
Per comprendere come è nato il concetto di “cacciacarri” bisogna considerare lo sviluppo dei carri armati e delle loro dottrine d’impiego dalla fine prima guerra mondiale agli inizi della seconda.
Il carro armato nasce durante il primo conflitto mondiale come arma tattcica in grado di proteggere la fanteria negli assalti e di aprire i varchi, proprio in senso fisico, nei reticolati e nelle difese nemiche. È intuitivo che l’unica arma già al fronte inizialmente disponibile che potesse fermarlo era il cannone o l’obice.
Insieme al carro armato nasce quindi simultaneamente, almeno a livello di utilizzo pratico, il cannone anticarro...continua...
Il mio "spazzino" è un modello anni '70 della Tamiya (codice 127-850): come tutti i modelli di allora era predisposto per la motorizzazione, in questo caso un singolo motore mabuchi RE-260. Il modello in effetti risulta un po' datato nei dettagli e in alcune soluzion, ma a me interessa un mezzo corazzato ambientabile in Vietnam e che può sbarcare dal mio LCM(8) (qui).
Come tutti i carri predisposti alla motorizzazione ha il vantaggio di essere "apribile" facilmente. Inoltre le ruote motrici posteriori danno il non trascurabile vantaggio di avere molto spazio per il gruppo motore soprattutto per l'ingombro dell'ultimo stadio della riduzione...continua...