LCT V 1/35 (modello in costruzione)

Cenni storici.

I Landing Craft Tank (LCT) sono da sbarco con i quali  durante gli assalti anfibi effettuare lo sbarco di carri armati o di altri veicoli direttamente sulle spiagge.

La US Navy li  utilizzò, con differenti designazioni, anche durante la guerra di Corea e del Vietnam. Il termine LCT nasce come "hull classification symbol" (simbolo di classificazione di scafo) dell'US Navy, ma è usato per estensione anche per indicare mezzi di questo tipo di marine di altre nazioni.

Nella seconda guerra mondiale erano comunemente identificate solo con la loro abbreviazione LCT.

Dei circa 3.000 LCT costruiti dagli Alleati in totale, 1561 sono stati progettati e costruiti dai britannici e 1435 dagli americani. 

I modelli inglesi erano i Mark 1, 2, 3, 4 e 8. I modelli americani erano i Mark 5 e Mark 6, mentre i Mark 7 divennero poi LSM. Ho riprodo entrambi gli  LCT in scala 1/35; un LSM sarebbe invece enorme..

Gli LCT 5 avevano solo la rampa a prua mentre gli LCT 6 erano dotati di rampa sia a poppa che a prua per permettere di creare una "banchina" di LCT in serie tra le LST (Landing Ship Tank) e la spiaggia. 

Gli LCT erano più piccoli degli LST, navi per l'assalto anfibio più grandi e capaci di navigare più agevolmente in alto mare, tanto che un LCT poteva essere trasportato e messo in mare da quest'ultima.  Per agevolare queste operazioni gli LCT 5 e 6 erano scomponibili in tre pezzi. Non avevano corazzatura ed erano dotati solo di un armamento difensivo leggero. Agli LCT non veniva mai dato un nome, ma erano identificate solo da un numero progressivo. Sulla base della legge affitti e prestiti una grande quantità di LCT venne consegnata alla Gran Bretagna e, in numeri più piccoli, all'URSS.

Durante il secondo conflitto mondiale, oltre a svolgere il ruolo di trasporto di uomini, veicoli e carri armati, alcune di queste imbarcazioni furono modificate aggiungendo cannoni, rampe per il lancio di razzi, in imbarcazioni officina per altre navi o mezzi e per la ricerca delle mine. Ventisei di queste imbarcazioni ricevettero una corazzatura aggiuntiva e furono ridesignate LCT (A) (Landing Craft Tank (Armored)) in vista dello sbarco sulle coste normanne nel D-Day. Queste imbarcazioni così modificate però perdevano la metà della capacità di carico che passava da quattro a due carri armati. Furono 837 gli LCT impiegati per lo sbarco in Normandia. I primi esemplari entrarono in servizio nel 1941.

Dopo la seconda guerra mondiale tutti gli LCT 5 sopravvissuti furono venduti per la demolizione o per venire destinati ad usi civili, mentre gli LCT 6 furono ridesignati nel 1949 in un primo tempo Utility Landing Ship (LSU), per poi cambiare questa denominazione in Landing Craft Utility (LCU) e sei di queste imbarcazioni vennero modificate, nel periodo 1948-49, per il servizio nell'Artico.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale vennero costruiti nuovi scafi a partire dalla configurazione degli LCT 5 con l'ingrandimento su questi scafi dell'alloggiamento per l'equipaggio. Alcune di queste imbarcazioni durante la guerra del Vietnam furono riclassificate come Harbour Utility Craft (YFU) in quanto vennero utilizzate per la movimentazione all'interno dei porti dei rifornimenti e delle merci tra le navi e la terra.

La produzione totale fu di 1.435 LCT e di queste 965 furono costruite durante la seconda guerra mondiale. Nel 2004 di queste imbarcazioni ne rimaneva conservato un solo esemplare che potrebbe essere l'unico ancora esistente.

Alcuni L.C.T. inglesi del tipo Mk. I e Mk. II furono acquistati nel 1950 dalla Marina Militare italiana e trasformati in Moto Officina Costiera (M.O.C.) e in Moto Trasporto Fari (MTF) presso l’arsenale di La Spezia, alcuni dei quali hanno prestato servizio fino alla metà degli anni novanta. La MOC 1203 dopo aver ricevuto nel corso degli anni ottanta il nuovo distintivo ottico A 5333, in disarmo alla fine degli anni novanta, e stata ceduta il 18 giugno 2002 alla Marina albanese dove svolge compiti di nave officina. Nello stesso periodo la Marina Militare acquisì alcuni LCT del tipo Mk. III che vennero trasformati in Moto Trasporto Fari (M.T.F.) alcuni dei quali rimasero in servizio fino alla fine degli anni ottanta.

Dati:

Lunghezza:35.7 m (117 ft)
Larghezza: 9.7 m (32 ft)
Pescaggio: 0,64 m (2'10" ft) a prua - 1.2 m (4 ft) a poppa
Velocità: 8 nodi
Equipaggio: un ufficiale e 12 marinai
Capacità: uno tra i seguenti carichi: 5 carri da 27 t (30 ton) -4 da 36 t (40 ton) - 3 da 45 t (50 ton) - 9 camion - 136 t (150 ton) di carico
Impianto propulsivo: 3 Gray diesel da 225 hp
Eliche: 3

Il modello.

I disegni si trovano facilemnte in rete. E' un modello semplice ma comunque impegnativo per la quantità di dettagli e per lo studio "documentale".

Ho iniziato ridisegnando il mezzo con AUTOCAD. Ho sviluppato quindi le ordinate con l'idea di farle tagliare a laser. Volevo provare questa via: non mi sento né di raccomandarla né di sconsigliarla: ha la sua ragionevolezza in termini di rapporti tempo/costo/qualità.

Modello in costruzione

Vista da poppa

Modello in costruzione

Vista da dritta

Modello in costruzione

Vista da poppa