Linee e armamento

Quale tracciato?

 

Fatto il trasloco non mi sembrava vero di poter disporre di una stanza solo per il mio treno e bella grande per giunta (6.1 x 4,7 metri).  Ma ci si abitua a tutto e adesso mi pare pure troppo piccola: dopo aver invaso un corridoio sto pensando alla conquista della lavanderia o a bucare il muro per uscire in giardino. Potrebbe essere interessante un LGB in H0..

Molti studi, molti schizzi (uno è qui sopra) molti calcoli. Alla fine il solito compromesso che come tale ha i sui pro e i suoi contro.

Teoricamente lo sviluppo ad l’anello non è propriamente realistico, ma è accettabile dal punto di vista di una linea di “parata”. Inoltre è su un solo livello e quindi non usura le macchine per le possibili rampe e i tempi di percorrenza non in vista sono ragionevolmente brevi: non considero di buon senso far girare 5 minuti un treno per poi vederlo sfilare solo per trenta secondi. Anche la stazione nascosta può essere capiente e poco profonda in un anello anche se rimane il problema dell'accessibilità.

La racchetta è concettualmente ineccepibile ma è ingombrante se messa allo stesso livello della linea principale. Se portata al piano inferiore con un elicoidale è ottima: ma alla fine si ha una struttura costruttivamente molto complessa e comunque, dati i diametri delle curve, di notevole ingombro. Certo l'accesso alla stazione fantasma del piano sottostante può avvenire anche dal davanti.

Il tracciato da punto a punto è realistico, semplice e flessibile, ma adatto ad un esercizio cedibile ma un po' minimalista.

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Il tracciato scelto

Ho quindi scelto un plastico che fosse costruttivamente semplice da costruire e da manutenere, e che potesse affiancare ad un esercizio di parata automatico una linea con una gestione del traffico realistica e in manuale.

Il mio plastico è così schematizzabile come l'intersezione di due linee indipendenti:

- una linea di parata ad anello a livello 0 dotato di una stazione in vista (Stazione1) e una stazione nascosta (Fantasma1). Dalla radice Ovest della Stazione1 parte dalla una linea che porta alla racchetta d’inversione o a un raccordo industriale. Partendo da Est si arriva invece al porto.

- una linea a trazione termica che passando dalla Stazione1 congiunge la stazione di testa (Stazione2) a livello +11 con la stazione di testa fantasma (Fantasma2) a livello 0.

Più dettagliatamente:

- La Stazione1 possiede tutti i blocchi che iniziano il nome con Staz1; BinX indica il binario progressivamente più lontano dal fabbricato viaggiatori.

- La stazione Fantasma1 possiede tutti i blocchi con il numero: 04, 05, 06, 07, 11, 12, 14, 21 e 22).

- La Stazione2 possiede tutti i blocchi che iniziano il nome con Staz2; BinX indica il binario progressivamente più lontano dal fabbricato viaggiatori.

- La stazione Fantasma2 possiede il blocco 03 e il blocco 01.

- Il Blocco10 è l'uscita dalla racchetta d’inversione.

- I blocchi 02, 08, 09, 10 e 13 servono solo per la gestione del traffico e per l'occupazione della linea.

I semafori 1 e 2 servono per la gestione del Car Faller System mentre il tasto serve per l’eventuale comando manuale del relè della racchetta.

Modifiche al tracciato

Dopo anni di utilizzo del plastico ho incomincato a vederne alcune limitazioni e ho quindi deciso di aggiornarlo. Certi limiti sono così grandi che li considero errori.

Errore 1 - la linea Stazione 2 - Racchetta iterseca la linea di parata. La linea a gestione manuale non è autonoma e limita, o viene limitata, dalla linea di parata automatica.

Qui sotto, in aracione e in rosso, l'evidenza di quanto scritto:

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Errore 2 - la liea di parata entra in stazione con il deviatoio 16 in deviata. Ovviamente questo non solo è irrealistico ma costringe i treni a un orrendo e irrealistico serpeggio.

Errore 3 - la lina secondaria parte dalla Stazione1 e impegna un Baeseler a 15° che c'entra nulla con l'armamento FS.

Qui sotto, cerchiate in rosso, le zone interessate a queste note:

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Infine il limite estetico del plastico: la linea secondaria passa a ridosso della Stazione1 creando una situazione così rara da essere irreale e caricando eccessivamente la "densità" dei treni nel paesaggio.

Nella fotogafia ho indicato in rosso la linea oggetto dell'intervento.

Già che c'ero ho cercato di sostituire i deviatoi a 15° con quelli a 10°, senza alcun dubbio più belli e realistici.

Qui sotto il nuovo tracciato schematizzato con Rocrail:

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Modifiche al tracciato: versione definitiva?

Come succede nella realtà, pessato dai crescenti volumi di traffico, ho deciso di raddoppiare la linea!

Nell'immagine successiva è riportato lo schema fatto tamite "Rocrail" dove i diversi colori indicano le zone operative autonome:

- linea con sfondo grigio: linea da parata a doppio binaio con stazione principale (Staz1Bin1-2-3-4-5 e fascio di ricovero (tutti i blocchi bc);

- linea con sfondo verde: raccordo porto - industria nascosta (bc03);

- linea con sfondo giallo: raccordo stazione - industrie (bc23-31-26) e rimessa TD (bc28-29);

- linea con sfondo viola: pate finale della linea stazione principale (Staz1Bin1-2-3-4-5) - stazione di testa nascosta (bc18-02). 

L'idea è quidi quella di affiancare alla parata automatica dei 14 convogli un discretto traffico merci e passeggeri gestito principalmente a vista.

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Armamento

Come armamento ho scelto il Roco codice 83. Non so se rifarei questa scelta; sostanzialmente non mi convincono più:

- l'enorme interbinario di 61.6 mm;

- la geometria dei deviatoi curvi troppo "scolastica";

- gli aghi dei deviatoi incernierati.

Oggi forse opterei per i Peco codice 75 e non è escluso che nei futuri e previsti ampliamenti mischi i due sistemi.

I deviatori sono motorizzati con il motore Conrad 1396900 (ora sostituito dal codice 426c112) e hanno il cuore polarizzato. Complessivamente sono soddisfatto di questi motori: costano poco e si sono rivelati affidabili, ragionevolmente silenziosi anche se un po’ troppo veloci. Il programma del PC di gestione del traffico ad oggi (gennaio 2017) ha contato per uno dei deviatoi principali 5030 azionamenti. Devo studiare comunque un sistema di alimentazione per ridurre la velocità del motore: attualmente uso una corrente alternata da 9 V che i diodi filtrano per far girare il motore in un senso o nell’altro, ma forse servirebbe un PWM con un po' più di controllo del carico e di retroazione.

Dove invece è previsto il comando manuale del deviatoio, un' astina in ottone comanda direttamente un interruttore meccanico che rende stabile la posiozione degli aghi, polarizza il cuore e segnala elettricamente la posizione assunta.

La foto è più che esaustiva in tal senso.